Incrociare in diagonale e salire verso l'alto

lunedì 1 febbraio 2010

O decadenza assolta?

1.
La scrittura in rete vive di realtà diverse. Quella che va per la maggiore è quella che aderisce al solco della comunicazione giornalistica, prima nella striscia, poi nella news e a seguire nell'articolo di qualsiasi cronaca. Il successo web di questo tipo di comunicazione si spiega con il tipo di fruizione che l'utente medio ha della rete: improvvisa, occasionale, frammentata, intrattenente. A consumazione rapida. Questo perchè il web - spinto dagli interessi dei grossi imperi editoriali e da realtà più periferiche che tuttavia aspirano al medesimo status di centralità - si è via via configurato sul modello ibrido televisone-supermarket addizionato dalla personalizzazione del on-demand.
Avrebbe potuto essere: ottengo ciò che voglio. Mentre si sta stabilizzando come: ottengo ciò che mi si offre.
Non dimentichiamo che mentre il primo pubblico del web era un pubblico di nicchia - culturalmente di nicchia - adesso è un pubblico massivo e soprattutto migrante dalla televisione.
La blogosfera - che per una piccola parte è davvero l'espressione di autori informati e attenti - per gran parte è l'estensione del dominio dei social network, un luogo di piccole, minute rivendicazioni strettamente personali. Il nuovo dominio di estensione della lotta.

Poi ci sarebbero da fare anche considerazioni prettamente tecniche legate alla natura del mezzo.
Non si legge una pagina video come si legge una pagina cartacea. Proprio non ce la si fa (nessuno che io conosca ha mai letto un libro di 300 pagine a video). Non ancora, quanto meno.
Tuttavia ho avuto in mano un Kindle di Amazon (che tra parentesi sta andando molto bene. il Kindle, e vende migliaia di ebook) e devo dire che la qualità della lettura è veramente del tutto simile alla carta, con in più la possibilità di portarsi in giro qualche centinaio di libri in un foglio grande quanto una grossa moleskine. Ecco, se la stessa tecnologia - l'inchiostro elettronico - dovesse essere usata su larga scala, web compreso, cambierebbe qualcosa? Non lo so, ma quando si considera uno strumento tecnologico occorre valutare sempre i limiti intrinsici del mezzo e di come questi influenzino la sua natura. Voglio dire, quando riflettiamo sui contenuti del web e sull'esperienza che innescano, dobbiamo anche riflettere sul modo in cui il web - materialmente - oggi ci viene offerto e sui cambiamenti - rapidi - a cui può andare incontro.
I libri sono uno strumento stabilizzato. Il web è ancora molto mobile, e suscettibile di cambiamenti che possono mutarne la sostanza.
Chiaro, non è questo il punto definitivo del discorso, ma è un punto che occorre aver ben presente. Soprattutto è un punto su cui molti che si occupano di indagare l'esperienza della rete tengono in nessun conto.

2.
Lo scrittore letterario si misura costantemente con il Tempo.
Il tempo lungo della scrittura, il tempo lungo dell'editing, il tempo lungo della pubblicazione, il tempo lungo della lettura.
Dopo tutto questo tempo, la seduzione dello scrittore letterario non porta quasi mai a un coito. Al più sfocia in un matrimonio bianco.

L'autore on line si misura con l'istantaneità (la Presentificazione): la seduzione deve essere veloce, furba, scattante, incursiva. Il coito (nella forma di commento e di contatto numerico) è il risultato perseguito e atteso.
Il tempo della scrittura spesso si parifica a quello della lettura, in rete.
In questo l'autore on line, istantaneo ed esposto, si rende sempre più simile all'attore, e il suo gesto si avvicina sempre più alla performance.
Mi sento di dire che "l'erotizzazione nella scrittura in rete" sia in gran parte di stampo pubblicitario, per immediatezza e allusioni. Ma al contrario della pubblicità - che ricorre anche a matrici emozionali - la seduzione della scrittura on line è puramente intellettuale, ammiccante, ironica, barzellettiera.

In generale, chiaro.
Sono io il primo a dire di aver letto, in rete, la produzione di alcuni poeti altrimenti introvabili.
Il saggio sul NIE è stato pubblicato - gratis - online dai signori WuMing sull'omonimo sito, e solo grazie alle tante letture on line se n'è fatta una versione cartacea - a pagamento.
E di esempi ne posso fare altri e numerosi.
Ecco, forse allora mi sbaglio di grosso, nel senso che quando parliamo di Web a cosa ci riferiamo? Esiste il mainstream sul web?
Oppure semplicemente quelli che prima leggevano adesso vanno a cercarsi i siti dove trovano testi densi e corposi, e quelli che prima non leggevano adesso cliccano sugli articolini di pseudo giornalismo?
E se è così, non è forse sempre stato così?

(Io penso che il web avrebbe potuto essere una realtà migliore di quella attuale. Ma penso anche che eravamo troppo pochi a desiderarlo.)

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